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Comune e Pro Loco di Riccia:
convegno su musica anni 60 e 70 |
Riccia, 01 settembre 2018
Sabato 1° Settembre a Riccia un convegno sulla musica
degli anni Sessanta e Settanta per ricordare il
cinquantesimo del 1968.
“Il Sessantotto è diventato un simbolo, e nei simboli ci
si culla, indipendentemente dal loro contenuto. A seconda
di come li si guarda, quegli anni possono sembrare
preistoria, oppure l’altro ieri. Rimane la sensazione,
vaga ma forte, che qualcosa di importante sia successo”.
Una frase, questa di Anna Bravo, che riassume con
efficacia il pensiero di tanti sul 1968. A distanza di
cinquant’anni, e nonostante si sia ormai detto tutto il
positivo o tutto il negativo su quel periodo, resta
indubbio che l’ondata creativa, politica e antiautoritaria
che si sprigionò prevalentemente dagli studenti, ma
interessò anche altre categorie sociali, modificò
sostanzialmente i costumi della società italiana
dell’epoca e gli effetti si perpetuano ancora oggi. Tra le
tante “rivoluzioni” che il sessantotto generò, vi fu
quella relativa alla musica.
Di questo aspetto si parlerà a Riccia, Sabato 1°
Settembre, alle ore 17.00 nel convegno “La libertà non è
star sopra un albero. La canzone d’autore in Italia dagli
anni Sessanta ai Settanta”. Una musica che presto
divenne “ribelle”, impegnata e per niente
nazional-popolare. Contro questo genere di musica infatti,
contro l’ingessatura conservatrice dei virtuosismi vocali
e dei “papaveri e papere”, si levarono compatti le nuove
leve di cantanti, musicisti e gruppi musicali e si scagliò
con un inusitato e drammatico gesto il cantautore Luigi
Tenco, che si tolse la vita a Sanremo, durante la
partecipazione al Festival del 1967. Degli ultimi giorni
di Tenco parlerà per l’appunto lo scrittore Pierpaolo
Giannubilo, preceduto da una sintesi storica del periodo
introdotta dal professore Michele Palmieri. Spetterà
invece a Gian Mario Fazzini, scrittore ed editore
campobassano, il compito di addentrarsi nel cuore musicale
del Sessantotto e del composito mondo nascente della
canzone d’autore. “Gioia e rivoluzione. Percorsi tra
musiche e parole negli anni Settanta”, è il titolo
dell’intervento del musicista e critico musicale Donato
Zoppo, che prende a prestito una citazione degli Area,
noto gruppo di rock progressivo italiano, per esplorare il
panorama musicale italiano degli anni Settanta con la sua
voglia di sperimentazione e di impegno.
A Roberto Romanelli, leader della “IvanGarageBand”, un
gruppo attivo da vent’anni che porta in giro per l’Italia
le canzoni di Ivan Graziani, è assegnato il tema relativo
allo scomparso cantautore teramano suo beniamino, con la
relazione “Il grande mondo di Ivan tra chitarre e racconti
di provincia”. Graziani, del quale si festeggiano
quest’anno i quaranta dall’uscita dell’album più famoso
“Pigro”, è certamente il meno politico dei cantautori
italiani del periodo, ma i suoi esordi nella musica
d’autore sono da collocare proprio in quegli anni, tra il
1967 e il 1969, e molti dei temi a lui cari riversati
nelle canzoni sono frutto di una intensa osservazione
sulle caratteristiche della provincia italiana in bilico
tra modernità e convenzioni sociali. Le conclusioni dei
lavori sono affidate al musicologo Matteo Patavino, mentre
l’incontro sarà moderato da Antonio Santoriello,
consigliere delegato alla cultura, che ne è stato
l’ideatore.
La manifestazione, organizzata dal Comune e dalla Pro Loco
di Riccia, si svolgerà nella sala convegni dell’Ex
Convento dei Cappuccini in Piazza Umberto I e alle ore
21.30 ci sarà in piazza l’esibizione della Cover band
“IvanGarageBand”.
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