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Pro Loco Castelbottaccio:
progetto "Intrecci - knitting di rigenerazione" |
Castelbottaccio, 18 giugno 2018
Raccogliendo l'iniziativa della Pro Loco di
Castelbottaccio, al fine di creare rete, relazioni e
progetti comuni, di seguito pubblichiamo il testo di
"INTRECCI - knitting di rigenerazione", progetto al
quale la Pro Loco - presieduta da Pina Di Cienzo - sta
lavorando da un po' di mesi e che prevede, per il prossimo
11 agosto, un giorno di festa a Castelbottaccio.
Obiettivo della Pro Loco è quello di coinvolgere donne di
altri paesi, non solo limitrofi, a partecipare attivamente
all'iniziativa.
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SINTESI
Intrecci
knitting di rigenerazione
Castelbottaccio (CB) - 11 agosto 2018
UN GRUPPO DI DONNE DI UN PICCOLO BORGO MOLISANO,
CASTELBOTTACCIO (CB), HA GIA’ INIZIATO A SFERRUZZARE PER
PORTARE FUORI DALLE CASE I LORO TALENTI ED ABBELLIRE IL
PAESE CON I LAVORI CREATIVI REALIZZATI.
C’E’ BISOGNO PERO’ DI TANTO “FILO” RESISTENTE PER TESSERE
UNA NUOVA UMANITA’, DI TANTE MANI CHE SI UNISCONO, DI
TANTE PASSIONARIE CHE VOGLIONO CAMBIARE IL MONDO….
QUESTE DONNE, CHE VIVONO IN UNA REALTA’ SPOPOLATA E
MARGINALE, SI RIVOLGONO ALLE E AI KNITTERS DI OGNI DOVE
PER CREARE TRAME DI TERRE, DI STORIE E DI ARTE E PREPARARE
UN INCONTRO COLORATO E FESTOSO L’ 11 AGOSTO 2018 NEL LORO
PAESINO, PERCHE’ SONO CONVINTE CHE DALL’ISOLAMENTO SI PUO’
USCIRE SOLO CREANDO RETI DI EMOZIONI, RELAZIONI E
CONDIVISIONI
TESTO
Chi sono e come vivono Francesca, Lucia, Antonietta,
Angelina, Maria, Ginetta, Elvira, Giovanna, Pupella, Lina,
Pinella, Mafalda……..in un piccolo paese spopolato e
marginale del Molise? Sono donne sole, quasi tutte
pensionate, molte vedove, alcune lontane dai propri cari,
altre assistenti di familiari malati o molto anziani.
Ancora molto attive, rappresentano il perno della famiglia
con il loro lavoro di cura, di baby sitter, di cucina, di
giardinaggio e orticoltura, di sostegno economico a figli
e nipoti attraverso i risparmi su misere pensioni.
Il loro vissuto, difficile e pieno di sacrifici, non ha
soffocato né lo slancio vitale che le caratterizza né
l’energia positiva che trasmettono a chi le frequenta. Le
donne che da giovanissime, nel dopoguerra, sono emigrate
all’estero per lavoro e sono riuscite a coronare il sogno
di un ritorno nella loro terra, affrontano la solitudine e
la disgregazione dei loro nuclei familiari e si ritrovano
ora a vivere una condizione simile alle tante donne
rimaste in paese, le quali hanno condotto una vita più
semplice ma non meno pesante.
Tutte hanno conservato la curiosità, la facilità di
apprendimento, il vanto di intendersi di arti e mestieri
femminili e la predisposizione a comprendere e ad
accettare situazioni complesse. Sono convinte che c’è
bisogno di tanto “filo” resistente per costruire una nuova
umanità, per questo si può comprendere la severità con la
quale trattano le donne che manifestano un atteggiamento
lassista nei confronti degli impegni da prendere o verso
chi dimostra superficialità sulle questioni e avversità
che la vita spesso presenta.
In queste donne non mancano perspicacia, un immaginario
ricco e fantasioso e una spiccata sensibilità che le fanno
avvicinare all’arte attraverso pratiche che appartengono
ad un bagaglio produttivo sofisticato e sottovalutato
nello stesso tempo.
Una delle più antiche arti domestiche, generatrice di una
creatività spontanea, che affascina le giovani generazioni
perché riscoprono l’artigianalità e l’autenticità del
saper fare delle nonne, si riconnette alla storia dei
filati che rappresenta una parte significativa di tutte le
culture.
Lavorare con le mani poi è un indice alto di lavoro
intellettuale dal momento che, sin dalla notte dei tempi,
il lavoro manuale è stato il presupposto inderogabile, la
conditio sine qua non dello sviluppo intellettivo.
Un linguaggio culturale, non completamente dominato dal
mondo della tecnologia e dei computer, che non esclude le
mani da tutto ciò facciamo, diventa umanizzante e tiene
conto che la vita è piena di errori; e sono proprio questi
errori che ci fanno vedere la vulnerabilità umana e
alimentano la tensione al miglioramento in ciascuno di
noi.
Attualmente le signore di paese intuiscono che possono
avere ancora un ruolo attivo nella vita sociale della
propria comunità praticando forme di lotta e di resistenza
per evitare l’abbandono del territorio e la lenta morte
del paese.
Il sogno di un borgo ripopolato e vivo di castelbottaccesi
che tornano frequentemente nel luogo di origine occupa i
loro cuori e nello stesso tempo desiderano mostrare
accoglienza a chiunque possa essere interessato ad uno
stile di vita paesano che, seppur molto tranquillo,
potrebbe essere orientato al benessere personale e
collettivo in un meraviglioso e terapeutico contesto
naturalistico, miracolo di biodiversità.
Il messaggio di approccio relazionale collaborativo,
intergenerazionale, conviviale e umano che solo le donne
sanno instaurare, sottolinea la diversità rispetto a
quello maschile diretto esclusivamente alla conquista del
potere, con l’esercizio di pratiche subdolamente
aggressive e disgregatrici dello spirito pubblico
comunitario.
Consapevoli che questa condizione è comune a buona parte
dei paesi molisani, esse lanciano un manifesto per
invertire la rotta e costruire un futuro diverso e
gratificante, denso di obiettivi da conseguire e di gioie
e sogni da scambiarsi.
Nell’accettare, seppur all’inizio con reticenza, la
dirompente proposta di tirar fuori dalle case i lavori a
maglia, uncinetto e ricamo per esporli in piazza, luogo
per eccellenza maschile, sono pronte e superare i confini
del privato, a condividere manualità e socialità, come
tantissime donne che con l’aiuto del web, si ritrovano a
condividere una passione per recuperare il più
tradizionale e antico lavoro femminile: il knitting.
In queste trame di terre, di storie e di arte, l’11 agosto
2018, giornata dedicata al knitting paesano, ci
incontriamo a Castelbottaccio(CB), per abbellire una parte
del paese con i lavori di quanti vogliono partecipare ad
una giornata festosa che si spera possa essere densa di
emozioni e possa dare l’opportunità di costruire una
solida e virtuosa rete di relazioni affinché ci siano
possibilità per un punto di svolta nelle realtà delle aree
interne e marginali del Molise e di tutto il mondo.
Per ulteriori informazioni:
proloco.castelbottaccio@gmail.com
oppure tel a Pina 3333966307
Castelbottaccio, 13 giugno 2018
Pina Di Cienzo
Giovanna Di Soccio
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