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Pellegrinaggio alla Madonna del Castello |
San Felice del Molise, 10 aprile 2018
Una giornata da ricordare per l’intera comunità di San
Felice del Molise. La prima domenica dopo Pasqua si è
rinnovato il pellegrinaggio alla Madonna del Castello.
Quest’anno con un motivo in più: in occasione dei
cinquecento anni dalla venuta dei Croati nella Terra di
San Felice (1518-2018), «il popolo fedele e devoto della
’Madonna del Castello’, con grande ardore e indicibile
gioia, a spese della Pro Loco del paese, ha fatto
riprodurre dalla Fonderia Marinelli di Agnone una copia
esatta dell’immagine della “Sacra Effige”,
precedentemente rubata nella chiesa parrocchiale di Santa
Maria di Costantinopoli, nella notte tra il 13 e il 14
febbraio 1979».
Si ricorda che nel 1908 la Vergine Maria, apparsa in sogno
ad alcune donne, fece sapere che su questo colle si
trovava la sua dimora e lì si trovava una sua sacra
effige, uno splendido bassorilievo in bronzo, trovata il 5
novembre dello stesso anno mentre pioveva a due metri di
profondità in mezzo alla roccia tra lo stupore e la
devozione generale a tal punto da far erigere qui una
grande chiesa.
La festa che si celebra in questo luogo sacro, in
località Castellelce, ricorre nella prima domenica dopo
Pasqua quando, a piedi, si parte dalla “Cappella di San
Felice Papa”, portando in processione la statua
dell’Immacolata e la teca contenente gli ex-voto e
l’effige della Vergine. Arrivati sul posto si compiono
i tre giri tradizionali intorno alla chiesa, il parroco
padre Angelo Giorgetta ha celebrato la Santa Messa e
benedetto la Sacra Effige nell’emozione generale della
comunità di San Felice e di tanti devoti, particolarmente
legati a questa immagine. «La chiesa della della Madonna
del Castello – si legge tra le altre cose nel cartello –
sorge a otto chilometri da San Felice del Molise: iniziata
nel 1910 fu consacrata l’8 dicembre 1921 e intitolata
all’Immacolata Concezione. Scavata nel terreno roccioso,
presenta una facciata molto semplice con due monofore e
lucernai laterali. La chiesa ha le pareti laterali
interrate e sporgenti un metro e cinquanta centimetri dal
terreno, si accede alla porta scendendo una scalinata.
Nella parte posteriore, dove ci sono ancora i resti delle
mura del castello originario, si è scavato per creare
un’altra campata ma, a causa della roccia, lo scavo è
rimasto incompleto; ciò ha accentuato l’impressione di
profondità, caratteristica peculiare dell’opera, capace di
destare stupore e contemplazione».
Una chiesa piena in ogni ordine di posto e una
tradizione religiosa che si rinnova nell’affidamento alla
Madonna del Castello. Al termine della funzione non è
mancato un affollato pic nic nei dintorni che si è
protratto per tutta la giornata in una splendida giornata
di primavera. L’evento rientra nelle numerose iniziative
in programma per celebrare l’importante anniversario che
continueranno fino ad agosto e avranno punto culmine il
primo luglio, quando l’arcivescovo di Spalato scoprirà una
raffigurazione pittorica sulla trasmigrazione dei Croati
dalla Dalmazia alle coste molisane. «La nostra identità e
la nostra cultura – ha osservato padre Angelo Giorgetta –
ci permettono da riportare ai nostri giorni ciò che hanno
fatto i nostri antenati e in questa occasione l’uscire
tutti insieme ci ricorda anche l’importanza di vivere
uniti». Dalle testimonianze di Tommaso Giannelli, vescovo
di Termoli nel 1768, la data del concordato con il feudo
di Larino risale al 1518 quando i coloni dalmatini
stipularono un contratto per le terre di San felice, oggi
San Felice del Molise. Un luogo, quello della Madonna del
Castello, e un paese di minoranza linguistica croata da
promuovere e valorizzare.
fonte: www.primonumero.it |