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L'alimentazione
a Sepino e nel Matese tra memoria e ambiente |
Sepino,
29 aprile 2017
Un
libro sulla cucina regionale per lo sviluppo del
territorio
A Sepino un incontro con l'autore e
l'Università del Molise
Venerdì
5 maggio presso la sala consiliare del Comune di Sepino
nell'ambito di una iniziativa pubblica sull'alimentazione
a Sepino e nel Matese sarà presentato il libro "La
cucina della mia famiglia" (Tofani editore) scritto
da Elio Vernucci, un medico di origini molisane che per le
sue vicende familiari e professionali si è ritrovato a
sperimentare - dagli anni '50 in poi - la cucina di
diverse regioni dell'Italia di mezzo, dal Matese alla
Ciociaria e alla Maremma. Ne è uscito questo volume, che
in forma letteraria e teatrale illustra ricette,
raccontando storie e luoghi, restituendo l'immagine non
soltanto della cucina tradizionale legata al territorio e
alle condizioni sociali, ma anche lo spirito e l'etica del
rapporto col cibo. Già presentato a Piombino e ad Alatri,
il libro torna ora sui luoghi di partenza della
narrazione: a Sepino, a Roccamandolfi, Cantalupo o San
Giuliano del Sannio, cioè i luoghi d'infanzia dell'autore
e della sua famiglia.
L'incontro
è organizzato dal Comune di Sepino insieme alla Pro Loco
e al Centro di Ricerca sulle Aree Interne e gli Appennini
(ArIA) dell'Università del Molise, lo stesso Centro che
ha supportato i sindaci del Matese e la Regione Molise per
la elaborazione della Strategia sulle aree interne,
attualmente all'esame del Governo nazionale e che dovrebbe
rappresentare un'occasione di rilancio del territorio.
Interverranno
il sindaco di Sepino Paolo D'Anello, il direttore di ArIA
prof. Rossano Pazzagli, il prof. Marco Petrella docente di
Geografia dei prodotti locali all'Università del Molise e
ovviamente l'autore del libro dott. Elio Vernucci,
coordinati dal giornalista Tarciso Tarquini.
"Iniziative
culturali come questa - sottolinea il prof. Pazzagli -
rientrano nell'ottica di creare conoscenza e coscienza
delle tradizioni e delle potenzialità del territorio, a
partire da quelle gastronomiche che rappresentano una
risorsa privilegiata per il turismo."
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