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L'arte
contadina molisana, apre il Museo a Lucito |
Lucito,
03
maggio 2015
“Lucito…
un Monumento rurale per l’arte contadina Molisana”.
Sabato 9 maggio alle 16.30 taglio del nastro per il museo
di arte contadina, iniziativa realizzata grazie al Bando
del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013. Un museo
realizzato in un piccolo borgo che porta dentro, però,
grandi aspirazioni; una realtà che già fa parte dell’Associazione
Nazionale dei Piccoli Musei e che punta ad una rete di
turismo culturale a livello nazionale ed Internazionale.
Ideatore e realizzatore del progetto è Christian
Agricola, agente immobiliare di professione, ma
appassionato di piccoli borghi.
Perché
Lucito?
Perché
è un posto pittoresco e caratteristico, con una valenza
storico-culturale poco conosciuta. Sono di origine
pugliese, sono cresciuto nelle Marche e vivo da dieci anni
in Molise. Nessun legame di sangue, ma apprezzo tanto
questa regione e ci sto bene.
Perché
il museo?
Ho
risposto ad un bando europeo che offriva varie
opportunità e che mi ha permesso di valorizzare le
origini agricole di questa regione, dedicandomi alla
storia e alla cultura di questo posto. Il resto è stato
realizzato grazie alla competenza, alla tenacia e alla
passione della dottoressa Ilaria Di Cillo, laureata all’Università
del Molise in Archeologia Beni Culturali e Turismo, che si
è occupata in modo volontario di restaurare, inventariare
e catalogare tutti i pezzi che saranno esposti nel Museo.
Che
cosa ha di diverso questo museo?
Sicuramente
la qualità della catalogazione e dell’esposizione dei
pezzi. Per ogni oggetto Ilaria Di Cillo ha fermato il
tempo. Sono stati utilizzati parametri scientifici: ogni
pezzo ha una vera e propria carta di identità delineata
da descrizioni, fotografie, misure, pesi e codici. Un
lavoro di due anni portato avanti in base alla guida di
manuali riconosciuti dalla comunità accademica. Poi c’è
l’esposizione, che è a regola d’arte, con le teche
protettive e tutti i crismi di un grande museo.
Quando
è partito il progetto?
Nel
2012 con l’avvio della ristrutturazione degli immobili:
due casette che si sviluppano su tre piani,
successivamente unite, che oggi si sviluppano su un totale
di 250 metri di ampiezza. Abbiamo fatto un restauro
conservativo della struttura nel pieno rispetto dei
materiali. Per ampiezza ma soprattutto per numero di pezzi
il nostro museo si colloca al secondo posto in Italia: dai
dati raccolti, a parità di genere, quello più grande si
trova in Trentino ed espone circa 1300 elementi.
Come
ha risposto la comunità alla proposta progettuale?
Abbiamo
ricevuto appoggio dalla proloco e dall’associazione
culturale Altair di Lucito che ringrazio di cuore; totale
appoggio dal Comune e sostegno anche dal Gal Molise verso
il 2000. Poi l’aiuto è arrivato dai tanti amici che
hanno creduto con me in questo piccolo grande sogno.
Come
funzionerà il museo?
Sarà
visitabile su appuntamento. La prima guida d’eccezione
sarà proprio Ilaria Di Cillo: chi più di lei potrà far
parlare, oltre le teche, questi oggetti? Il target è
vario: gruppi, studiosi, famiglie, appassionati,
camminatori e naturalmente scuole, alcune delle quali
hanno già siglato lettere d’intenti per l’inserimento
del percorso nella didattica.
Spesso
realizziamo piccoli gioielli che nessuno oltre il Molise
poi conosce. Avete previsto delle attività di incoming?
Per
forza. Io in realtà già lavoro per un’agenzia di
incoming, Molise Four Season, che offre all’estero il
patrimonio materiale del Molise. Inseriremo anche questa
opportunità e cercheremo in tutti i modi di far conoscere
questa terra fuori regione e fuori Italia. Un passo
importante a questo proposito è stato il nostro ingresso
nell’Associazione Nazionale Piccoli Musei, creata dal
professor Giancarlo Dallara, una realtà molto seria, si
entra solo con tutte le carte in regola e con voto unanime
dell’assemblea. Noi siamo stati riconosciuti, è un
fiore all’occhiello che certifica la qualità del
lavoro.
Sabato
l’inaugurazione con le autorità. Quale messaggio volete
lanciare?
Stiamo
diffondendo il più possibile l’invito, a tutti.
Vorremmo avere tanta gente non perché vogliamo metterci
in mostra, ma perché ci piacerebbe aprire una strada
fatta di voglia di fare, di competenze che possono e
devono rimanere in regione, di apertura all’esterno. Se
rimarremo arroccati entro i nostri confini non andremo
lontano. Il museo ha un suo sito che ha ricevuto negli
ultimi due mesi 4313 visite. Speriamo di raggiungere tanta
gente e di portarne in Molise almeno una buna parte…
Ecco il sito: Italianmuseum.it
http://colibrimagazine.it/sport-ambiente-e-tempo-libero/larte-contadina-molisana-apre-il-museo-a-lucito/
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