|
Alto
Molise, la riserva tra i siti naturalistici
protetti dall'Unesco |
Alto
Molise, 24 giugno 2014
Campobasso.
Un territorio di 25mila ettari, che abbraccia sette
piccoli comuni che insieme fanno meno di 6000 abitanti,
attraversato da due tratturi, ricco di tartufi, all’interno
del quale ricade anche il sito archeologico di
Pietrabbondante. Ma soprattutto un’area dall’elevatissimo
valore naturalistico, tanto da entrare a far parte del
network mondiale della biosfera.
Il 13 giugno il consiglio di coordinamento internazionale
del programma Mab Unesco ha approvato l’ampliamento e la
ridenominazione della riserva di
Collemeluccio-Montedimezzo (ora denominata “Collemeluccio-Montedimezzo
Alto Molise”), che avendo ora tutti i requisiti è stata
inserita nell’elenco dei siti di pregio per la
conservazione e valorizzazione della biodiversità e del
paesaggio culturale.
Le riserve inserite nell’elenco sono 631 in tutto il
mondo. Di queste, dieci sono in Italia tra cui il Monviso,
l’arcipelago toscano, il Circeo e la Sila. La
particolarità della riserva molisana è che è l’unica
completamente autonoma da enti parco.
Un traguardo che è stato raggiunto ad otto anni dalla
costituzione di un consorzio di enti pubblici denominato
“Asso Mab”, formato dalla Regione Molise, dall’Uffcio
territoriale per la biodiversità di Isernia, dall’Unimol
e dai sette comuni interessati: Carovilli, Chiauci,
Pescolanciano, Pietrabbondante, Roccasicura, San Pietro
Avellana e Vastogirardi. I dettagli della vicenda sono
stati raccontati nel pomeriggio in una conferenza stampa a
Palazzo Vitale.
«Un riconoscimento che garantirà una ricaduta sul
turismo nell’Alto Molise», ha detto Paolo Frattura che
faceva gli onori di casa insieme all’assessore all’ambiente
Vittorino Facciolla, mentre Francesco Lombardi, sindaco di
San Pietro Avellana e presidente del consorzio Asso Mab ha
puntato sulla necessità di partire con una grande
campagna di comunicazione per mettere a frutto il nuovo
marchio alimentando il turismo nell’area, attualmente
fermo ad una media di 23mila turisti l’anno nella
riserva e di 12mila nell’area archeologica di
Pietrabbondante.
Il professor Paolo De Martino dell’Università del
Molise ha ripercorso tutte le tappe che, partendo dalle
due riserve naturali (Collemeluccio a Pescolanciano e
Montedimezzo a Vastogirardi) per complessivi 637 ettari
hanno portato all’attuale allargamento e ricordato gli
ecosistemi inclusi nell’area: 48 specie di mammiferi,
112 di uccelli, 10 di anfibi, 8 di rettili, 5 ittiche, 9
di invertebrati e poi 900 specie e sottospecie di flora,
appartenenti a più di 90 famiglie e circa 400 generi,
alcune delle quali molto rare.
fonte: www.primonumero.it
|