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“Maije
Dde le Defenze”, è arrivata la Primavera! |
Lucito,
03 maggio 2013
“E
Jecche a maije mije Dde le Defenze…E l’uoreje ja
specate, lu grane mo cumenze”, sono i primi versi
del canto, “Maije Dde le Defenze”, eseguito il 1
maggio a Lucito, in una splendida festa, fortemente
ancorata ai bisogni e i valori della millenaria cultura
agro-pastorale della gente molisana.
Col canto, si augura a tutti buona salute e l’abbondanza
alimentare. Il canto è effettivamente associato ad una
questua: la gente dona prodotti genuini della nostra terra
che vengono poi consumati dai cantori e dai musicanti. Un
piccolo pagliaio, di circa 60 kg, costruito con giunchi e
altre essenze vegetali, adorno di fiori, e primizie quali
fave, con in cima rami di ginestra in fiore, è portato,
smuovendosi danzando per le vie del grazioso centro del
medio Molise, da un uomo, ed è accompagnato dai cantori e
musicanti che eseguono il canto “Maije Dde le Defenze”.
La tradizione è antichissima! L’arciprete Gennaro
Piedimonte nel suo libro del 1899, “Notizie civili e
religiose di Lucito” ( ed. Colitti), scrive : “ Da
tempo immemorabile nel primo maggio si fa una festa
floreale, quasi saluto alla primavera…”Dopo la
descrizione del pagliaio, don Gennaro Piedimonte cita
anche gli strumenti utilizzati per l’esecuzione del
brano musicale: zampogna, tamburelli e castagnole.
L’Ecomuseo Itinerari Frentani ha incontrato, tempo fa, i
cantori del “Maije Dde le Defenze”. I musicisti e i
cantori ci hanno guidato nella scoperta del brano musicale
e della festa. I membri dell’associazione Altair ci
hanno raccontato che, da ricerche effettuate con gli
anziani, è emerso che, agli strumenti musicali citati da
don Gennaro Piedimonte, va aggiunto il bufù, utilizzato
nel passato per accompagnare il canto. Inoltre dalla
testimonianza di un anziano, Michele Di Carlo, è stato
possibile ricostruire la “ scupina”: non una
particolare zampogna (con chanter di canna), ma una
particolare canna che opportunamente intagliata, diventa
un’ancia e soffiandoci dentro emette una sola nota che
fa da bordone e accompagna il canto.
In realtà la festa, per lo spopolamento, in seguito ai
fenomeni migratori, rischiò la definitiva scomparsa.
Tuttavia nel 1997, l’associazione culturale Altair,
sulla base dei racconti degli anziani, la ricerca di
documenti tra cui il testo precedentemente citato,
rilanciò con successo l’antichissima manifestazione che
ormai, da quindici anni, viene celebrata senza
interruzioni. La melodia e il testo del canto “Maije Dde
le Defenze” è stato conservato anche grazie al prezioso
lavoro del compositore e pianista Vittorio de Rubertis. Lo
studio musicologico del Maestro Vittorio de Rubertis, fu
pubblicato nel 1920(vol XXVI, fascicolo n°1), nella “
Rivista Musicale Italiana”.
Lucito, nel passato, era uno dei centri del Circondario di
Larino e proprio un celebre larinese si della festa “Maije
Dde le Defenze”. Infatti, il musicista e compositore
larinese Adriano Lualdi, nel 1938, compose un’opera dal
titolo “Samnium” con brani sinfonici improntati al
clima da festa di strapaese.
L’opera si compone di tre parti: I Mietitori di Vasto,
La canzone della vecchia Larino e, per l’appunto, Il
maggio della Defensa.
Quest’anno, il “Maije Dde le Defenze”, a cura dell’associazione
Altair e della Pro loco di Lucito, si è svolta il 1
maggio 2013, dalle ore 15.30: presente la Carovana
Popolare dell’Ecomuseo Itinerari Frentani per immergersi
nei profumi della Primavera, vivere l’atmosfera di una
festa arcaica, gustarsi i nostri prodotti genuini,
ascoltare canti antichi della nostra cultura popolare.
Marcello
Pastorini ( Ecomuseo Itinerari Frentani)
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