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 Preparativi per la Festa di Sant'Antonio Abate 

In regione, 10 gennaio 2013

QUI VINCHIATURO - Sant'Antonie ru nemiche de ru dèmonije... - così una volta echeggiavano nell'aria frizzante e nel fumo dei camini le note di una vecchia filastrocca in onore di Sant'Antonio Abate, patrono delle tralle e degli animali.
La Pro Loco di Vinchiaturo rispolvera per Giovedi 17 gennaio la tradizionale festa paesana dedicata al santo con la benedizione degli animali dopo la Santa Messa vespertina.
Segue poi l'accensione de "lu laute", un enorme catasta di legna in lode del Patrono degli animali per poi stare insieme intorno al fuoco degustando una pietanza annoverata nella locale gastronomia - ri sciusce -. Un antico piatto legato all'inizio del nuovo anno, oggi purtroppo in disuso sulle tavole di Vinchiaturo.
"Ri sciusce" sono un composto di prodotti della terra lessati con l'aggiunta di cereali conditi con olio novello, sale e pepe nero, offerto ai presenti come rito propiziatorio di abbondanza per l'anno appena iniziato, un piatto povero che per decenni le famiglie locali si sono scambiati in segno di amicizia o dato in dono ai poveri.
Così, tra animali domestici, qualche canto tradizionale, un piatto de "ri sciusce" e un buon bicchiere di rosso vino nuovo, il fuoco ingoierà pian piano la legna e le preghiere di un popolo legato alle tradizioni di un tempo mentre, un alito di fredda bora inviterà tutti a stringersi intorno al fuoco nella fredda serata che la Pro Loco Vinchiaturese ha inteso di restituire alla memoria di tutti.


QUI COLLETORTO - I ritmi che impone la vita moderna non scalfiscono gli appuntamenti tradizionali che Colletorto offre durante l'anno. A partire dai primi giorni dell'anno iniziano i preparativi per la festa che si tiene il 17 Gennaio in onore di Sant'Antonio Abate con i tradizionali fuochi di Sant'Antonio che segna l'inizio del carnevale. Ogni rione si adopera nella raccolta della legna e nell'allestimento del falo' che viene acceso all'imbrunire: e' tradizione che il parroco del paese provveda alla benedizione del fuoco preparato davanti alla chiesa, da questo poi vengono prelevate le braci per l'accensione di tutti gli altri fuochi. Si da cosi' il via ad una festa che vede la sentita partecipazione dell'intero vicinato con canti, balli e degustazioni di prodotti tipici. Non manca il cosiddetto "giro": una visita a tutti i fuochi che mira a decretare il fuoco piu' bello, ma soprattutto saggia l'ospitalita' dei vari vicinati dispensata con l'offerta di vino e scarpelle.
NON MANCATE AFFINCHè LA TRADIZIONE NON SVANISCA!!!


QUI LARINO - Il 16 gennaio 2013 a Larino e il 17 Gennaio 2013 a Montorio nei Frentani: SIETE TUTTI INVITATI ALLA FESTA DI SANT’ANTONIO ABATE!
Il 17 Gennaio, la festa dedicata a Sant’Antonio Abate è sicuramente da considerare una delle più antiche che si celebrano in Italia.
Sant’Antonio Abate nacque a Coma in Egitto, da una famiglia benestante, intorno al 251 d.C. Dopo la morte dei genitori secondo l’esortazione evangelica “ se vuoi essere perfetto, va, vendi quello che possiedi e dallo ai poveri” distribuì i propri averi ai bisognosi e si ritirò nel deserto vivendo in preghiera, povertà e castità. Da anacoreta, vinse e respinse le tentazioni e le provocazioni del demonio, inoltre si dedicò a curare i sofferenti operando, secondo tradizione, guarigioni. Il Santo, considerato il fondatore del monachesimo, morì ultracentenario nel 356. Sant’Antonio Abate è considerato protettore degli animali, ma anche degli allevatori.
Tracce della festa dedicata a Sant’Antonio Abate vi sono anche a Larino, infatti nel centro frentano, a Gennaio si svolgeva una grande fiera dalla durata di alcuni giorni, oggi la manifestazione è ridotta al solo giorno del 17 gennaio, invece una volta era, insieme alle fiere di maggio dedicate a San Primiano e a San Pardo, tra quelle più importanti dell’area. Nel testo di Guido Vincelli, Il Monastero di San Pietro Celestino della Terra di Montorio (CB) - associazione turistica “Pro Montorio” (2009), secondo quanto riportato ne “L’inventario de’ stabili e mobili del Monastero...” era comune spostarsi dai paesi vicini per recarsi all’importante fiera, infatti a pag. 59 è scritto “speso nella Fiera di Sant’Antonio nell’Arino per una decina di Caso a carlini cinque...” (anno 1595) e a pag.62 ”speso in Sant’Antonio dell’Arino per una decina e mezzo di caso, et decina carnasalata...” (anno 1596)
Le fiere sono nate intorno a feste, per questo è probabile che questa figura religiosa venisse venerata anche a Larino.
A Montorio nei Frentani, il Sig. Angelo Raimondo, mi ha raccontato che nel grazioso centro frentano il 17 gennaio era tradizione recarsi nella grandissima fiera di Sant’Antonio Abate che si svolgeva “nu chiane da fiere” di Larino. Nella fiera si poteva comprare di tutto ed erano presenti anche moltissimi animali: la volontà di vendere era segnalata da un ramoscello di quercia legato sulle orecchie della bestia. Nella Fiera, in specifiche “baracche” potevano essere consumate anche pietanze tipiche e spesso si esagerava con il vino fino ad ubriacarsi. Il ritorno a Montorio nei Frentani delle bestie acquistate nella fiera e di questa massa di persone di cui alcune in stato di ebrezza, era il segnale che “ ere ‘ntrate carn’vale”, ovvero segnava l’inizio del carnevale. “L’ingresso di carnevale” quindi , tradizionalmente, coincideva con la festa di Sant’Antonio Abate, chiamato a Montorio “Sant’Antonie b’n’ditte”. La sera, poi, queste persone, insieme a molti altri cittadini di Montorio nei Frentani, accendevano, in onore di Sant’ Antonio Abate, agli incroci di strade del centro medioevale, dei falò e insieme festeggiavano. Intorno ai falò veniva eseguito un canto dedicato al Santo, registrato a Montorio nei Frentani in questi giorni dall’Ecomuseo itinerari Frentani e dai Cantori della Memoria. Il canto sia nella melodia che nel testo, salvo lievi differenze, è simile ad altri brani eseguiti anche in altri centri tra cui , secondo la testimonianza di don Costantino di Pietrantonio, a Portocannone.
Intorno al falò venivano eseguiti anche altri brani musicali e si consumavano delle pietanze tipiche in cui sempre presente era la carne di maiale insieme ad altre specialità.
Come ci ha raccontato don Giovanni Licursi, Parroco di Montorio nei Frentani, il Santo è raffigurato nei dipinti con un bastone infuocato e un maiale, essere immondo nel mondo orientale a cui il santo apparteneva, e che quindi simboleggia il diavolo reso docile e domestico dalla forza della Fede del santo.
In diversi paesi frentani molisani, compreso Larino, c’era la tradizione “du Perchettille de Sant’Antonie” (maialino di Sant’Antonio).
Il sig. Angelo Raimondo mi ha descritto il rito du Perchettille de Sant’Antonie a Montorio nei Frentani: “veniva donato al comitato feste un maialino che in chiesa veniva benedetto… per riconoscerlo, si tagliavano ad esso un pezzettino delle orecchie e la coda… si lasciava l’animale libero per le strade e tutti i cittadini lo coccolavano e lo nutrivano…poi veniva venduto e il ricavato serviva per pagare le spese della festa di Sant’Antonie b’n’ditte ovvero Sant’Antonio Abate”.
La sig.ra Marialena Paulozza, è ritornata, agli inizi degli anni settanta, quando era bambina, a Montorio nei Frentani da Toronto (Canada). Il ritorno è stato traumatico per il distacco dagli amici, per l’essersi ritrovata in “un’atmosfera rurale” molto distante da lei che era una bimba di una grande città canadese. Tuttavia, ricorda con gioia la sua prima festa di Sant’Antonio Abate, il 17 gennaio del 1972: rimase affascinata dalla spettacolarità del falò, dall’armonia dei canti, ascoltò con attenzione i racconti di sua nonna e di altri parenti. Quel giorno ritrovò le radici della sua identità culturale, si riappropriò e riconobbe di appartenere ad una comunità ricca di storia, cultura e di valori da lei da sempre condivisi.

Anche quest’anno 2013, come nel 2012, visto i legami tra Larino e Montorio nei Frentani e la festa di Sant’Antonio Abate, emersi anche nei fatti precedentemente citati, la Pro loco di Montorio nei Frentani di Nino Ponte, L’Ecomuseo itinerari Frentani, I Cantori della Memoria insieme a don Costantino di Pietrantonio daranno inizio ai festeggiamenti di sant’Antonio Abate , mediante l’esecuzione del canto, in modo itinerante, a Larino la sera del 16 gennaio 2013.
I partecipanti si ritroveranno, per partecipare alla funzione religiosa, alle ore 17.30 in Cattedrale, dopo la Messa, tutti si sposteranno presso la prima postazione dove verrà eseguito il canto di questua.
L’iniziativa vuole ribadire l’appartenenza dei cittadini dei due centri e di altri dell’area ad un ‘unica comunità che condivide valori, cultura storia e tradizioni.

Il 17 gennaio 2013, tutti si sposteranno a Montorio nei Frentani dove all’imbrunire verranno accesi, come da tradizione, dei falò intorno ai quali verrà riproposto il canto del Sant’Antonio Abate. L’esecuzione del canto sarà a cura della Pro loco locale, dell’Ecomuseo Itinerari Frentani, dei Cantori della Memoria e di molti cittadini di Larino e di Montorio nei Frentani tra cui, alla fisarmonica, Fabio Ponte e Francesco D’Aloia.
Nel canto di Montorio nei Frentani c’è la seguente strofa: “se c’ date la ventresca Sant’Antonie s’arr’fresca…”. A parte l’esigenza nel canto di comporre una rima, è probabile il collegamento al rito medioevale che consisteva nell’uso del grasso di maiale contro il fuoco di Sant’Antonio (si veda l’articolo di Marcello Pastorini “Sant’Antonio Abate” pubblicato su www.itinerarifrentani.it)

Tutti coloro che si aggregheranno, si spera da ogni centro e numerosi, giungeranno insieme al falò acceso presso il Ristorante Manna, dove la festa continuerà tra suoni e sapori locali tra cui le tipiche “ taccozze du mul’ne” preparati per tutti da Enzo Manna: speriamo solo nel bel tempo, ma siete tutti invitati, portate con voi strumenti musicali, la vostra allegria e la voglia di stare insieme a tanta bella gente!

(Per ulteriori informazioni : articoli ( sezione : “feste e tradizioni”, e registrazioni video sul sito www.itinerarifrentani.it: se utilizzati si prega di citare la fonte!)

Marcello Pastorini ( Ecomuseo Itinerari Frentani)

 

 

 

 

 

 

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