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La
magia del Presepe Vivente incanta i numerosi
visitatori. Altre date. |
Guardialfiera,
31 dicembre 2013
«Macché
luminarie a Natale in tempi di fame. A che servono luci
colorate per le strade se addirittura manca la pagnotta.
Perché sfoggiare pazzie consumistiche quando la comunità
stramazza in mezzo ad una decrescita economica
inarrestabile?” E’ stata un po’ questa, la fulminea
considerazione desunta da un’amica saggia, venuta per
Santo Stefano a visitare il nostro 27° Presepe Vivente e
ad accorgersi del freno a mano tirato dal Sindaco, sulle
luminescenze e le intermittenze briose del Natale, in
verità neppure troppo scintillanti negli anni scorsi.
Luci che – a pensarci bene – subito si spengono,
lasciando poi le nostre vie più oscure e la nostra vita
più opaca.
Altra cosa invece è lo splendore, grande ed infinito, che
proviene dal Presepe e che ci riporta a Betlemme.
Sfolgorio capace di schiarire il vissuto dell’umanità,
assediata dalla morsa dell’incertezza e dell’inquietudine.
“Senza policromìa sfavillante - ha soggiunto l’investigante
amica – è come riscoprire il senso cristiano di un
Natale perduto. C’è, insomma, profumo di Presepe antico
a Guardialfiera. E, scandagliandolo a Piedicastello –
dove la suggestione e le nostalgie di un mondo fatato,
risvegliano echi di un tempo senza tempo – riavvertiamo
la scossa delle nostre consolidate indifferenze.
L’uomo del disincanto che è dentro di noi, nella
intessitura di vicoletti e nello sbalordimento di scene
già consolidate e di quelle fascinosamente innovate –
ritrova il cuore libero disposto a scorgere oltre lo
scenario, qualcosa di inedito. E l’inedito oggi è
proprio l’uomo, così mutato nel suo pensare e nel suo
agire”. Gli ideatori ed i realizzatori di prima, seconda
e, quasi, di terza generazione (cui va la schietta
gratitudine), hanno idealmente trasfigurato nel Presepe,
con l’Avvenimento della nascita di Cristo, pressoché le
proprie passioni, tensioni, inclinazioni. Quasi a
raffigurarvi il loro contesto familiare, sociale. Un
Presepe Vivente, cioè, di persone che si amano e che
vogliono vivere una dimensione dilatata di gioia,
attraverso il linguaggio e l’espressione della loro
cultura e delle loro <invenzioni> in continuo
mutamento e con la voglia di porgere, così, in ogni
Natale, la perenne “buona notizia”, quello che avvolge
tutta l’umanità. La nascita di Gesù è, dunque, a
Guardialfiera un abbraccio tra simbolismo e realtà; è
incontro fecondo tra cielo e terra. E’ speranza e
promessa di vita piena e di pace. Pace corroborata quest’anno
dalla fierezza di ospitare il prossimo 31 dicembre nella
mite Campobasso, capoluogo molisano, la tradizionale “marcia
della pace”, all’insegna della fraternità, del bene
comune e della verità».
Vincenzo
Di Sabato
Altre
date:
1 gennaio 2014 - dalle ore 17.30 alle ore 20.30
6 gennaio 2014 - alle ore 17:30 tradizionale sfilata dei
magi e dei personaggi per le vie del paese, apertura del
presepe dalle ore 18.00 alle ore 20.30
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