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Tutto
pronto per la 26^ edizione del Presepe Vivente |
Guardialfiera,
18 dicembre 2012
Siamo
giunti alla XXVI edizione del tradizionale "Presepe
Vivente" nella parte vecchia del paese "Piedicastello".
Comunichiamo inoltre a tutti i visitatori del nostro sito
internet che rinnoviamo nuovamente la possibilità di
ospitare, a nostre spese, una famiglia proveniente da
fuori regione in occasione dell'ultimo giorno come da
calendario seguente, che potrà visitare il nostro bel
paesello e partecipare in una delle scene del presepe: è
sufficiente inviare una e-mail di adesione specificando i
propri dati.
Calendario:
-
25,
26 e 30 dicembre 2012 - 1 gennaio 2013 - dalle ore
17:30 alle ore 20:00
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6
gennaio 2013 - alle ore 17:30 tradizionale sfilata dei
magi e dei personaggi per le vie del paese, apertura
del presepe dalle ore 18:00 alle ore 20:00
Per
qualsiasi informazione non esitate a contattarci al nostro
indirizzo e-mail info@prolocoguardialfiera.it
Lo
staff della Pro Loco di Guardialfiera
www.prolocoguardialfiera.it
GUARDIALFIERA.
Si rinnova il rito del Presepe Vivente di Piedicastello a
Guardialfiera, arrivato alla 26esima edizione. “Ventisei
anni di stupori e di messaggi - spiega Vincenzo Di Sabato
del Centro Studi Molise 2000 - L’impegno dei giovani di
allora, padri dei giovani di oggi, nuovi animatori della
rappresentazione iconografica. “Piedicastello”,
villaggio antico piantato sulla roccia, è luogo pensante;
è un’anima che sogna il segreto della vita. A “Piedicastello”,
Guardialfiera, città antica e nuova, respira il suo tempo
lontano in un intreccio di nostalgie e di attese. Ventisei
anni fa, venne ai giovani l‘idea di trasfigurare questo
fiabesco scenario, in Betlem, in un lembo di Galilea per
il tempo di Natale. Nacque uno dei primi presepi viventi
nel Molise. Sicché, nella rincorsa di scalini, casupole,
in un labirinto di vicoli e di piazzoli, a Piedicastello -
da allora - sotto un brulicare di stelle, si rinnova ogni
anno “la storia più grande della terra, la più grande
dei cieli; la più interessante storia dell’umanità”
(Peguy).
Nell’ingenuità bucolica, dentro l’antico villaggio,
odoroso di cacio e di fritti: alabardieri, vasai, mugnai,
tavernieri, filanti, fabbri, cestai, arrotini, fornai,
speziali, pascià, spaccapietre, orafi, caldarrostai,
ciabattini, mercanti, pecorai e sapienti in Sinagoga, - in
quest’universo incantato – si alza anche ogni anno, un
pensiero di riflessione e di comparazione con gli abissi
vertiginosi di insignificanze presenti nella storia di
oggi. Nella purità della grotta - ricavata all’interno
della cripta, sotto il poderoso colonnato della
Cattedrale, dinanzi al proscenio e nella personificazione
del messaggio di quel Cristo, lattante e infreddolito,
respinto già a Betlemme da sovrani e locandieri - il
cuore, lì, adora e riflette.
Riflette quest’anno sui poveri che aiutano altri poveri
senza dimora, sugli infreddoliti, gli ingannati, i meno
abili che non riescono ad organizzare la speranza.
Riflette sul massacro sociale, sul dramma di tante
famiglie che perdono lavoro nella piana di Venafro, nello
zuccherificio, alla Solagrital. Ricorda quei tanti giovani
dell’86, padri dei giovani di oggi, animatori nuovi del
Presepe, che, per loro merito a Piedicastello, sa ancora
prevalere sulla festa delle zucche e sulle contraddizioni
di una società che vorrebbe far a meno di Dio. Il cuore,
nel Presepe di Guardialfiera, medita e prega sulla
generazione martoriata dalla precarietà, sulle coppie
divise, i figli palleggiati. Sul cielo oscurato da nubi e
attraversato dai lampi degli “ismi” (soggettivismo,
individualismo, relativismo, ateismo). Ma il cuore, a
Natale, vorrebbe pure tornare all’infanzia cristiana,
con “la poesia”, con una bella poesia, come questa di
Salvatore Quasimodo, Nobel 1959, morto a 67 anni nel 1968.
Testo immediato e tenero che si espande in un
interrogativo inquietante: Cristo è venuto invano?”
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